“Mollate le cime. Allontanatevi dal porto sicuro. Prendete con le vostre vele i venti. Esplorate. Sognate. Scoprite...” Mark Twain

sabato 21 agosto 2010

Dal cinematografo al cinema: i pionieri di un nuovo linguaggio

La prima proiezione con il cinematografo avviene nel mese di marzo del 1895, presso la Société d’Encouragement à l’Industrie Nazionale del Grand Café di Parigi.
Per la prima volta 35 persone paganti assistono ad uno spettacolo cinematografico pubblico: alcune scene dalla durata di un minuto ciascuna.
Il cinematografo è “puro e semplice apparecchio di ripresa e proiezione" di fotografie animate messo a punto dai fratelli Lumière.
Il cinema è invece quel “complesso dispositivo espressivo - spettacolare capace di articolare un suo proprio linguaggio”; attualmente si indica con il termine cinema l’insieme delle opere prodotte da quello stesso apparato, unitamente ai procedimenti e alle regole linguistiche in esse ricorrenti: “il film è arte, il cinema la sua industria”.
Le prime immagini in movimento creano meraviglia, la sistemazione della macchina da presa in posizione frontale rispetto al treno in corsa provoca uno straordinario effetto di profondità di campo: il treno sembra uscire dallo schermo e travolgere gli spettatori in sala.



Non è lo stesso effetto che proviamo con il moderno cinema in 3D?
Non ci sentiamo parte della scena?
Proviamo ad esaminare due o più film, sia recenti che del passato; com’è cambiato il linguaggio cinematografico?

3 commenti:

  1. Catia, a me interessano le storie, le trame, le recitazioni, non gli
    effetti speciali! Già i film che puntano tutto sugli effetti speciali a scapito
    della trama non mancano, se poi ci mettiamo anche il 3D allora già mi vedo i
    futuri registi e sceneggiatori che faranno film in funzione di quello che lo
    spettatore deve visivamente provare, che non all'essenza del film! E questo è un
    cinema che non voglio.....

    RispondiElimina
  2. Cara Catia, io amo viaggiare con la fantasia, dunque sono molto interessata ai film che mi coinvolgono emotivamente e mi trasportano in mondi nuovi. Esattamente come quando leggo un romanzo: a volte la trama mi coinvolge così tanto, che mi sento parte della "scena" e mi sembra di respirare l'atmosfera del tempo. Essenzialmente, dunque, sono d'accordo con Miki,non è tanto il 3D a coinvolgermi, quanto l'insieme di trama, regia, sceneggiatura, ecc.
    Se devo essere sincera, per me che guardo la tv con gli occhiali da vista, il 3D è una scocciatura. Avere il peso del doppio occhiale sul naso è tremendo! Ad esempio, quando sono andata a vedere Avatar, non ho messo gli occhiali da vista sotto quelli 3D e ho avuto grossi problemi di mal di testa e nausea. Mai più!

    RispondiElimina
  3. Concordo pienamente con voi, l'effetto del treno dei fratelli Lumiere ha sicuramente sconvolto il modo di fare cinema, ma vi sono molti altri esempi basati sul movimento di macchina. Possiamo vederne alcuni insieme.
    In ogni caso pure io ho un rifiuto per gli occhialini per la visione in 3D: per chi ha problemi di vista, gli effetti sono risultati dannosi in molti casi.
    Vedere un film deve essere ancora un piacere...non un momento di disagio fisico!!!

    RispondiElimina